C’è stata una strana coincidenza in questi giorni.

Mi è stato chiesto di scrivere un articolo sui rimedi naturali da usare in caso di raffreddore, influenza e malanni di stagione, e proprio mentre lo scrivevo, sono stata poco bene.

Da che il mio cervello stava andando a mille mila giri su programmi e cose da fare, è stato proprio lo scrivere dell’importanza di fermarsi e riposare, che mi ha fatto costringere a tirare un pochino il fiato e rallentare.

Sto molto meglio.

***

Non sono mai stata una fan delle medicine. Che io ricordi, tranne una breve parentesi in adolescenza, non ho mai preso anti dolorifici e anti infiammatori con disinvoltura, perché sentivo che mi facevano bene da una parte e male da qualche altra (stomaco e pancia sono sempre stati i miei punti deboli).

Quando ho iniziato il mio meraviglioso cammino verso la consapevolezza, forse una cosa, più delle altre, mi ha folgorata, dandomi la spinta per andare avanti e approfondire sempre di più: scoprire che avrei avuto la possibilità di “usare” il cibo, il mio amatissimo cibo, per aiutarmi a stare meglio.

E così, giù a leggere, di nutrizione, bioterapia nutrizionale*, macrobiotica**, ognuna con la sua interessante e diversa prospettiva, che non ho mai pensato dovessero escludersi, bensì, perché no, completarsi e integrarsi a vicenda.

Ecco, allora, una piccola summa di tutto ciò che in questi anni ho scoperto essere utile, sull’utilizzo del cibo come scudo per affrontare il freddo e prevenire, combattere, o quanto meno arginare, nel modo più naturale possibile, i malanni di stagione.

Con due importanti e doverose, premesse:

1.Quale che sia la prospettiva da cui la vogliamo guardare, tutti concordano nell’affermare (e, a me, questa coincidenza di vedute rassicura e convince più di ogni altra cosa) che la più grande difesa sia la prevenzione, che va effettuata attraverso l’adozione

    • di stili di vita salutari (non fumare; essere fisicamente attivi; limitare il consumo di alcol; etc.)
    • e di una alimentazione che aiuti a tenere alte le difese immunitarie e ridurre gli stimoli infiammatori (preferire sempre alimenti freschi e poco manipolati, meglio se biologici e di stagione; evitare l’uso di cibi industriali, carni conservate, bevande zuccherate e cibi pronti; non abusare di dolci e di alimenti eccessivamente raffinati).

È molto più probabile che i rimedi naturali siano d’aiuto se il nostro “punto di partenza” è buono. Se abbiamo uno stile di vita poco salutare e la nostra alimentazione è ricca di zuccheri, farine raffinate, grassi di cattiva qualità, cibo spazzatura, sarà molto probabile che lo stato di infiammazione nel nostro corpo sia così elevato, che difficilmente i rimedi naturali potranno “fare” qualcosa.

2. Viviamo vite stressanti, al limite del rispetto dei limiti fisiologici. Siamo abituati a considerare influenza e malanni stagionali come ostacoli agli impegni già programmati. Al primo disturbo corriamo dal medico perché ci prescriva un farmaco che elimini il “fastidio” e ci faccia tornare attivi in fretta. Non abbiamo più la pazienza e la saggezza (che avevano i nostri nonni) di permettere al corpo di ritrovare l’equilibrio, attraverso il riposo, l’eliminazione degli eccessi (anche alimentari) e la cura verso noi stessi e di aggiustarsi “da solo”.

 

tisana aglio e limone

 

Perché questi rimedifunzionino”, è necessario fermarsi, riposare, avere la pazienza di permettere al corpo di recuperare le energie, ritrovare l’equilibrio e l’armonia, dargli il tempo di guarire.

Ho visto genitori dare ai bambini i farmaci prescritti per la tosse (spesso a base di antibiotici e cortisonici) e portarli con sé a cena fuori, in locali affollati, caldi, umidi e rumorosi. Ecco, se vogliamo aiutare i bimbi con i rimedi naturali (ad es. quello che a casa chiamiamo lo sciroppo magico, che ti descrivo dopo) ed aspettarci che questi “funzionino”, è necessario che, quando sono malati, siano tenuti riguardati e non esposti a sbalzi di temperatura e condizioni ambientali che non favoriscono affatto la guarigione.

***

E ora veniamo ai consigli pratici e ai rimedi.

A) COSA MANGIARE IN CASO DI INFLUENZA E MALANNI DI STAGIONE

La raccomandazione generale, su cui, di nuovo c’è uniformità di vedute, che vale per l’influenza, ma anche per gli altri malanni di stagione, è quella di alleggerire e semplificare il più possibile la dieta, secondo il principio per cui meno si sovraccarica il corpo di cibo in eccesso, o, comunque, cibo troppo pesante, difficile da gestire e smaltire, più gli si lascerà l’energia necessaria per innescare il processo di “autoguarigione”.

Largo, quindi, a una dieta leggera a base prevalentemente di verdure, cereali, zuppe e poche proteine (e comunque meglio se da pesce (fresco e non d’allevamento), carni bianche e uova (di ottima qualità e da allevamenti non intensivi)), per non sovraccaricare il corpo e permettergli di recuperare le energie. 

Tra gli alimenti considerati utili in caso di influenza ricordiamo l’aglio*** e il limone.

utilizzo "terapeutico" aglio

In caso di febbre fondamentale è l’idratazione, che può essere assicurata tramite infusi, frutta fresca e succhi di frutta e verdura.

***

B) I RIMEDI 

1. RAFFREDDORE, INFLUENZA E MAL DI GOLA

– Zuppa di miso

Prima di descriverti i vari rimedi suggeriti per l’influenza o i malanni di stagione, voglio raccontarti della zuppa di miso, che per me è la panacea di tutti i mali, la Minestrina per antonomasia (e io odio la minestrina!), ciò che che rimette al mondo quando sei malato, che scalda e dà conforto se ce n’è bisogno.

Non ti elencherò ora le sue proprietà nutrizionali e benefiche (trovi tutto qui); sappi solo che, grazie soprattutto alle popolazioni di probiotici che abitano nella pasta di miso (che va aggiunta all’ultimo momento e mai fatta bollire, proprio per non ucciderle), sarà un balsamo per le tue viscere, bisognose di coccole.

Se sei stato almeno una volta al ristorante giapponese, sai di cosa parlo e magari la apprezzi già. Può essere pure, però, che la detesti, perché hai visto che dentro ci sono le alghe e pensi che non potresti mangiarla mai.

Ma, a casa mia,
nella zuppa di miso non ci sono né alghecomplicazioni.

Nella mia versione casalinga, rapida e facilissima, la zuppa di miso è un brodo vegetale, fatto con due, tre verdure (quelle che hai in casa, escluse le patate) e un pizzico di sale, lasciate cuocere a fuoco medio-basso fino a cottura, al quale alla fine, con fuoco al minimo, si aggiunge una quantità congrua (da adattare alla quantità di brodo, generalmente un cucchiaino colmo per tazza) di pasta di miso rosso (di riso, orzo o miglio), precedentemente sciolta in un un dito di acqua tiepida.

In pratica, durante gli ultimi minuti di cottura del brodo, travasi un po’ d’acqua in una ciotolina e ci sciogli dentro la pasta di miso, che poi reintroduci nel brodo e lasci sobbollire (mai bollire) un altro minuto (ma puoi anche sciogliere direttamente la pasta nella tazza di ogni commensale con un pochino di brodo e poi aggiungerne ancora, senza farlo insaporire sul fuoco: una volta aggiunte verdure ed eventuali aromi e profumi, in ogni tazza, la zuppa sarà buona ugualmente).

A questa versione base potrai fare una miriade di variazioni. Puoi aggiungere le alghe (che se ti piacciono e non soffri di tiroide sono assolutamente raccomandabili, praticamente degli integratori naturali) o i funghi shiitake (che hanno innumerevoli proprietà benefiche), cambiare le combinazioni di verdure, cuocerci dentro dei cereali (il miglio, in piccole dosi, ci sta benissimo), profumare con erbe e aromi (un po’ di radice di zenzero grattugiata e dell’erba cipollina ne alzano il livello).

Per vedere come fare la zuppa di miso trovi un video qui.

zuppa di miso

 

– Tisana aglio e limone (rimedio suggerito dalla bioterapia nutrizionale)

A questa tisana, per nulla sgradevole e bevibilissima (a volte solo un po’ amara, a causa del limone che potrebbe bucarsi) vengono attribuite proprietà antibiotiche e battericide, grazie alle sostanze benefiche contenute nell’aglio e nella buccia del limone.

Se presa ai primi sintomi a volte fa il miracolo (blocca tutto sul nascere). Se il malanno è già conclamato se ne consiglia una ogni 4-6 ore finché non sarà tutto passato.

Ingredienti:

  • un limone biologico intero
  • uno spicchio d’aglio con la camicia
  • acqua q.b.

Prendi un limone intero, lavalo, possibilmente con una spazzola di cocco, e mettilo intero in un pentolino alto e stretto, coprendolo a pelo d’acqua, insieme allo spicchio d’aglio con la sua camicina.

Porta ad ebollizione a fuoco medio, e, mantenendo la fiamma viva, calcola 7 minuti da quando bolle. A questo punto spegni il fuoco, getta via aglio e limone, lascia intiepidire e bevi, possibilmente senza zuccherare (viene raccomandato che negli stati infettivi lo zucchero venga ridotto al massimo, in quanto favorisce la replicazione batterica).

come fare tisana aglio e limone

 

– Bevanda ume-sho-kuzu (rimedio macrobiotico)

Questa bevanda è fenomenale se sono presenti sintomi gastro-intestinali e buona quando si ha bisogno, comunque, di riacquistare le forze.

Ingredienti

[N.B. Trovi tutti questi ingredienti in vendita nei negozi biologici al reparto macrobiotico]

Sciogli il cucchiaino di amido di radice di kuzu in 1 o 2 cucchiai di acqua fredda. Disfa la prugna umeboshi con la forchetta. Aggiungi una tazza d’acqua fredda e poni tutto sul fuoco continuando a mescolare. Piano piano il liquido diventerà trasparente e pastoso. Appena arrivato a bollore, aggiungi il cucchiaino di shoyu (salsa di soya) e lascia sobbollire un altro paio di minuti. Lascia raffreddare leggermente e bevi caldo.

 

– Gargarismi con il sale (rimedio tradizionale)

Aggiungi del sale (possibilmente integrale) in acqua tiepida e fai dei gargarismi.

 

– Minestrina piccante all’aglio (rimedio suggerito dalla bioterapia nutrizionale)

Ingredienti (per 1 porzione):

  • 1 spicchio d’aglio
  • 50 g di pastina oppure miglio
  • 1 cucchiaio di parmigiano reggiano (di ottima qualità)
  • olio evo, sale, prezzemolo e peperoncino q.b.

Schiaccia con un coltello o con il palmo di una mano uno spicchio d’aglio intero e fallo andare in un fondo di olio evo a fuoco bassissimo; se hai tempo, inclina la padella e lascialo sfrigolare schiacciandolo con i rebbi di una forchetta per far uscire tutti i suoi preziosi oli. Quando diventerà dorato aumenta il fuoco al massimo e aggiungi l’acqua fredda (in quantità tale da bastare per la porzione che stai cuocendo), lasciando che acqua e olio creino quasi una emulsione. Ora fai cuocere in questo liquido la pastina o il miglio (nel caso del miglio, che impiega più tempo, utilizza una quantità d’acqua maggiore).

Quando la pastina o il miglio saranno cotti, aggiungi sale, una manciata di foglie di prezzemolo triturate grossolanamente, un po’ di peperoncino (preferibilmente fresco) e un cucchiaio di parmigiano reggiano.

 

– Minestrina piccante di pollo e vino (rimedio suggerito dalla bioterapia nutrizionale)

Ingredienti:

  • mezzo pollo (che abbia vissuto libero di razzolare, in spazi congrui e all’aperto)
  • 1 cipolla
  • 1 costa di sedano
  • 1 carota
  • 2 chiodi di garofano
  • 1 cucchiaio di vino
  • 1 pezzetto di peperoncino (preferibilmente fresco)
  • sale
  • miglio o pastina

Prendi il pollo e mettilo a bollire in una casseruola ampia che avrai riempito d’acqua, con la cipolla nella quale avrai conficcato i chiodi di garofano, la carota e la costa di sedano. Aggiusta di sale.

Quando il brodo è pronto, dopo circa un’ora e mezza, togli il pollo e gli ortaggi dall’acqua e passa il brodo con un colino. Riponilo sul fuoco, aggiungi la quantità di miglio o pastina che desideri cuocere e portali a cottura. Quando saranno cotti, aggiungi il peperoncino e il cucchiaio di vino rosso.

 

2. TOSSE E CATARRO

– “Sciroppo magico” cipolla e miele (rimedio suggerito dalla bioterapia nutrizionale)

Ingredienti:

  • una cipolla di media grandezza
  • 1 cucchiaino scarso di miele (preferibilmente di manuka (è costosissimo, lo so))

Prendi una cipolla di medie dimensioni e tagliala in orizzontale a fettine di uno spessore tale che ti permettano di ricostruire la cipolla. Spalma ogni fettina con un pochino di miele (fai in modo di utilizzare in tutto  circa un cucchiaino di miele).

Copri (ti consiglio di metterla in un contenitore ermetico) e lascia riposare per 12-24 ore. Trascorso questo tempo si sarà raccolto ai lati della cipolla un liquido dolce, che potrai utilizzare come sciroppo (potrebbe anche bastare per un paio di somministrazioni).

Anche se non lo crederesti mai, il sapore non è malvagio e risulta gradito anche ai bambini perché la dolcezza del miele vince su tutto.

Nella mia personale esperienza questo rimedio aiuta molto come mucolitico.

 

– Decotto di fichi secchi (rimedio suggerito dalla bioterapia nutrizionale)

Fai bollire in 1 tazza di acqua fredda 5 fichi secchi per 7-8 minuti. Fai raffreddare e bevi tiepido.

Questo rimedio viene suggerito come mucolitico e sedativo della tosse, ma anche per fluidificare il catarro.

 

– Decotto camomilla e limone (rimedio suggerito dalla bioterapia nutrizionale)

Fai bollire in circa 250 g di acqua 1 cucchiaio circa di fiori di camomilla (o il contenuto di 1 bustina), con la buccia di 1 limone (bio) intero (avendo cura di non prelevare la parte bianca, che potrebbe rendere la bevanda amara), ben lavato, per circa 10 minuti. Scola il decotto e fallo intiepidire, dopodiché addolciscilo con una punta di miele, possibilmente di manuka, o comunque biologico e non pastorizzato (pare che il miele ad una temperatura superiore a 40° C perda tutte le sue proprietà).

Questo rimedio è ottimo per calmare tutte le tossi, soprattutto quelle stizzose.

 

– Decotto di radice di loto secca (rimedio macrobiotico)

Lascia riposare circa 10 g di radice di loto secca (la trovi in vendita nei negozi biologici al reparto macrobiotico) in una tazza circa d’acqua finché non si sarà ammorbidita. Prelevala e triturala grossolanamente. Rimettila nell’acqua di ammollo, aggiungi un pizzico di sale e porta a bollore. Lascia sobbollire per circa 15 minuti. Passa il liquido attraverso un colino e bevi caldo.

***

Da anni utilizzo questi rimedi su di me e sui miei (seppur a volte scettici) familiari. Come ho ricordato sopra, tanto più sono d’aiuto, quanto più si gioca d’anticipo e la nostra base di partenza psico-fisica non è malvagia. In ogni caso, per esperienza, aiutano a ridurre i tempi di durata del malanno.

***

* Bioterapia nutrizionale: metodica ideata dalla Dottoressa Domenica Arcari Morini che utilizza gli alimenti, le modalità di cottura, e le associazioni tra i cibi, a scopo terapeutico.

** Macrobiotica (dal greco makros, grande, e bios, vita) è una metodica radicata nella sapienza orientale e introdotta in occidente dal medico e filosofo Nyioti Sakurazawa, meglio conosciuto come George Oshawa. Propone, attraverso l’applicazione dei suoi principi, una vita condotta in armonia con la natura, che porti a conoscere sé stessi e a trovare il fine e il senso dell’esistenza.

***Una buona pratica (che mi ha insegnato Sonia de Il Pasto Nudo, ma che poi ho scoperto essere una delle tecniche di cottura di base suggerite alla scuola di cucina naturale in cui mi sono diplomata, La Sanagola) da far diventare un’abitudine, se si ha tempo, quando si desiderano insaporire i cibi con il profumo di aglio, è quella di far rosolare lo spicchio, schiacciato con il coltello, senza camicia, in un fondo d’olio evo a fuoco bassissimo, inclinare la padella e lasciarlo sfrigolare schiacciandolo con i rebbi di una forchetta per far uscire tutti i suoi preziosi oli. Gettare poi l’aglio se non desidera consumarlo, alzare la fiamma e procedere con le varie preparazioni. Questo permetterà alle preziose sostanze antinfiammatorie dell’aglio di permeare l’olio e di diffondersi nella pietanza che stai preparando.

***

Bibliografia: